Io adoro la febbre.
Ok, ne ho parlato un po' male in questo post, ma la adoro in senso largo. Tralasciando le facili battute correlanti il mio corredo cromosomico XY con l'incapacità di gestire un aumento di temperatura corporea devo dire che, quando vedo il capillare del termometro salire oltre i 37.1°C provo una sincera soddisfazione.
Durante la febbre non so cosa capiti alle mie sinapsi, non so se sia normale e non so nemmeno se possa essere utile contattare uno psichiatra. Non lo so e sinceramente non lo vorrei nemmeno sapere. Questo perché, quando le mie cellule iniziano a fottersene della termoregolazione (cit.), anche io ho le mie esperienze (cit.).
Ok, sarò diretto: inizio ad avere delle potenti allucinazioni.
Sì, allucinazioni. E non mi riferisco a incubi. No, no! Io sono sveglio e vedo cose. Tipo quel bimbo che vedeva le persone morte.
Più o meno è come se mi facessi di roba pesante. In pratica la febbre è il mio spacciatore. La cosa bella è che è perfettamente legale e che non corro il rischio di vedermi un Brumotti qualsiasi a spaccarmi le palle nel bel mezzo dell'esperienza (cit. della cit. di prima).
Tre giorni fa, ad esempio avevo il febbrone a 40°C e, pacificamente, ritenevo possibile che la mia persona potesse essere uccisa da un Alfiere. Non un alfiere da scena epica-cavalleresca, mi riferisco proprio a un alfiere di una scacchiera. Capite che già la vita offre molti spunti difficili da superare e che sentirsi minacciati da una pedina sia un'esperienza che trascende la vita stessa. Beh, ero proprio su una scacchiera e vedevo quello spilungone dal cappello appuntito guardarmi bruttissimo.
Altra cosa interessante è che mi ricordo perfettamente tutto ciò che accade. A differenza dei sogni. O almeno dei sogni dove non ci sia Sasha Gray. Quelli li ricordo benissimo, anche perché è un tormento ogni volta doverla chiamare e pregarla di lasciarmi in pace, almeno nei sogni.
SASHA METTITI L'ANIMO IN PACE, SO CHE MI LEGGI: MA È FINITA!
Scusatemi.
È che quando le mie ex si fissano… Vabbe'.
Dicevamo. Ricordo i sogni. Ricordo che una volta mi regalarono uno zaino militare e il giorno dopo mi venne il febbrone: fu la battaglia contro i terroristi che porcocane manco in Call of Duty.
Però, altre volte sono allucinazioni easy. Con buona pace del catasto vedo i muri apparire e scomparire. Oppure la stanza allungarsi. Come se fosse sotto l'effetto di un Viagra per calcestruzzo. Rimango lì a volte preoccupato altre volte curioso di capire come finisca quella buffa situazione. Ci sono volte che crollo mentre altre volte continuo a elaborare questa trama lisergica.
E credo adesso di capire come sia stato concepito e sceneggiato Dark.
Prima o poi dovrò registrare una di queste allucinazioni ma adesso, ho da fare, devo bloccare Sasha Gray da Telegram.