Non me lo dicono

by | Ago 30, 2020 | Ero io? | 0 comments

Mi sveglio, vado in bagno per lavarmi. Evito di bere l'acqua perché so che è contaminata dalla cloramina. Apro la finestra, per rendere meno cupo questo merdoso appartamento, il cielo è, come ieri e come sempre, ricoperto di scie chimiche, ci avvelenano e nessuno dice niente.

Mi sento sempre peggio, faccio fatica a muovermi, credo mi stiano controllando.

Apro la porta e con mia sorpresa, proprio di fronte a me, due musi gialli stanno scaricando furgoni e furgoni di merce, sembrano stiano per aprire un negozio. Ne hanno appena chiuso uno, un paio di giorni fa, dopo che questi porci hanno tentato di rapire una ragazzina. Gli sbirri sono arrivati in tempo, era già senza capelli e pronta per l'espianto degli organi. Se il padre non l'avesse sentita piangere non oso immaginare come l'avrebbero squartata.

Cammino in questa lurida città che sembra costruita con il vomito dell'inferno.

Faccio due passi per buttare il pacchetto di sigarette, apro il bidone e noto che è privo del sacco nero. Sarà certamente vero quanto mi hanno detto ieri: una nave è ormeggiata a largo, in previsione di un terremoto spaventoso. Servirà per fornire i sacchi per i cadaveri. I sacchi di media grandezza, quelli scuri e non troppo resistenti, identici a quelli del cestino, li useranno per i bambini.

Poveri bambini. Sono il nostro futuro. Ho faticato non poco per raccogliere un chilo di scontrini per comprare una sedia a rotelle a un piccolo angelo sfortunato. E pensare che, come è successo al parco dietro casa mia, qualcuno si è divertito a mettere delle lamette negli scivoli. Che bastardi! Quella creatura innocente, invece, ha sconfitto lo stupido cancro, o tumore, e ho messo mi piace e ho condiviso. Mi sento bene, per aver fatto questo.

Passo di fronte a un supermercato, devo comprare il latte. Scarto numerose confezioni. Due, tre, anche cinque. Dalla scritta nelle confezioni vedo che questo latte è stato ri-pastorizzato almeno tre volte. Passo dal reparto detersivi, non voglio guardare, non voglio leggere nulla qui. Ma ecco; diidrossido di diidrogeno. Schifo e vergogna! Ci stanno ammazzando lentamente con l'ossido di diidrogeno e adesso vendono una cosa proabilmente più tossica.

Dentifricio, ormai, non ne compro più da quando ho scoperto che ho masticato roba chimica e medicina non so per quanto tempo.

Devo rilassarmi. So che c'è Del Piero a nella mia cittadina. Me l'ha detto mio cugino che lavora al ristorante "Il gambero". Sfortunato, non era di turno, ma lo ha saputo dall'amico del suo collega cameriere.

(E la storia della mano leccata?) [cit.]

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