È passato più di un mese da quella volta che ti ho vista. Eri lì. Ti ho notata nel grigiume della corsia, in quel supermercato sterile di sentimenti. Passeggiavo senza troppa voglia e ho notato da subito la tua linea filante. Non so come sia successo, non so quanto potesse essere frutto del caso o di chissà quale Entità che ha voluto che io e te, casualmente, ci incontrassimo lì. Tra quelle fredde corsie di quel freddo negozio, c'eri tu che brillavi di quell'arancione che sembrava volesse proteggerti dall'esterno.
Esattamente come accade nei film, un rapido gioco di sguardi, ci siamo sfiorati e siamo usciti assieme.
Ma non eravamo ad Hollywood, eravamo nella realtà. Eri sulla mia macchina e stavamo andando verso casa mia. Non ricordo che musica passasse per la radio. Non ricordo neppure se, con te accanto, potessi aver avuto necessità di accenderla la radio!
Però ricordo una cosa: subito dopo aver chiuso la porta eri già tra le mie mani. Trascorremmo tutta la serata assieme.
Cosa accadde poi? Come tutte gli eventi così improvvisi tutto si esaurì.
Oggi, però, mi sono ricordato di te. Era difficile, ma in cuor mio ci credevo. Tornai lì, dove ci incontrammo e cercai tra le corsie. Fissai ogni singolo centimetro, tutto mi ricordava di te. Ma non c'eri.
Di nuovo andai indietro, ed avanti. Nessuna traccia di te.
Chissà quando sarai di nuovo mia, bottiglia di Aranciata Zero a marchio Lidl.
Questo post segue lo stereotipo: hype – cazzata finale.