Il sacrosanto diritto alla violenza

by | Giu 10, 2020 | Società | 0 comments

Tra le mille immagini delle proteste a stelle e strisce un paio di episodi mi hanno, profondamente, colpito. Mi riferisco alle reiterate violenze commesse dalla Forza Pubblica nei confronti di persone inermi, manifestanti o semplici passanti quali fossero, e perfino di giornalisti.

Mi sono chiesto se non fosse un tantino controproducente pestare persone, con il rischio di ucciderle, nel bel mezzo della pandemica rivolta causata dall'esecuzione di George Floyd. In fin dei conti, se tutto il mondo ha gli occhi puntati su di te perché sa che rubi la marmellata allora dovresti allontanarti più possibile dal vasetto.

O no?

Beh, credo che tutta la questione, sebbene sia geopoliticamente complessa, vada valutata su più piani. Il primo piano è quello del sentimento, cioè quel nobile stato d'animo che ci identifica come esseri umani e, quasi empaticamente, tende a rendere le persone coese nel lottare contro qualsiasi ingiustizia.

Il secondo piano, invece, è uguale al primo ma al tempo stesso speculare. Chi ha studiato Chimica organica direbbe che queste osservazioni sono enantiomeri di un concetto molto più vasto.

Anche i poliziotti che pestavano random le persone lo facevano per preservare qualcosa, a modo loro, di Nobile: il loro diritto a picchiare a cazzo chiunque potesse essere sotto tiro. La maggiore concentrazione di melanina è un ghiotto bonus e costituisce un fattore preferenziale per le botte.

Non scherzo. Deve essere così.

Alcuni minus habens ritengono che la violenza gratuita sia un sacrosanto diritto.

Non vorrei abusare del tanto stereotipato quanto sessista esempio della moglie fedifraga e del marito che sfoga con le botte l'optional cheratinizzato che abbellisce il suo cranio. Ma il concetto è più o meno quello.

Rafforzo il testo in enfasi del paragrafo precedente sostenendo che alcune persone sono dipendenti dalla violenza (fisica, verbale o di ambedue fattezze) e necessitano di veicolarla altrove. Specialmente sul target più indifeso ed esposto della società. Per questa ragione, quando la vita porta loro il conto e con annessa la possibilità di non poter più bilanciare la corruzione che aleggia nei loro colpi possono fare una sola cosa. Una soltanto. Incazzarsi e colpire più forte di prima.

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