Silvia Romano, Erode e compagnia bella

by | Mag 10, 2020 | Social, Società | 1 comment

Ieri la notizia: Silvia Romano, dopo un anno e mezzo di prigionia è libera. Ci sono, a mio avviso, diversi punti in questa storia da dover espandere. Non è un semplice rapimento. Non è una semplice liberazione. Silvia non è una semplice connazionale. Nulla di tutto ciò.

Atterriamo, per un attimo, nello spazio presente.

"Silvia è una comunista". Ben che vada è questa l'associazione che viene fatta in quei posti decadenti, stantii di muffa, che noi chiamiamo social.

Potrebbe essere così, ovviamente. In questo caso, tuttavia, si aprirebbe un interessante buco in questa trama: e se non fosse così? Il colore politico potrebbe cambiare ciò che è successo (rapimento, liberazione) se non altri in termini di qualità della narrazione?

Ovviamente no. Ed è proprio qui che subentra il secondo, tanto magico quanto stereotipato, tassello della storia: il pagamento del riscatto.

La tua è una vita misera, egemone

Il maestro e margherita, M. Bulgakov

"Chissà quanto soldi hanno versato", "Si sono messe d'accordo con i sequestratori" e via con il festival delle banalità. Il passaggio di soldi diventa un imperativo rabbioso da esacerbare. Adesso, la trama è diversa, più ghiotta.

Rapimento – Riscatto – Liberazione.

Perché con i soldi del riscatto chissà quante cose avrebbero potuto fare gli Italiani. Già, gli Italiani, come se Silvia non lo fosse. Come se fosse una aliena e, in quanto tale, non godesse di uno stato giuridico. Oltrepassato il confine, anche solo per una vacanza alle Maldive, non sei più Cittadino/a.

La trama si ferma qui: rapimento-riscatto-liberazione. Il film si interrompe nella piena regia e rispetto dell'analfabetismo funzionale ove qualsiasi evento complesso, che intreccia molti piani e molte facce diverse (politica, geopolitica, diversità culturale, diritto, diritto internazionale) viene semplificato in modo tale da evocare ancestrali sentimenti d'odio.

La maggior parte degli Illuminati sostengono che sia tutto un complotto. Credono che questi casi siano "montati ad arte" per alimentare i gruppi armati dei vari paesi. Come se, gli stessi, non riuscissero a ottenere velocemente fondi (e armi) da altre fonti. Ogni volta che accade questo invito i miei interlocutori a fare una cosa semplice: visto che si è di fronte a una notizia di reato, presentarsi in questura e dichiarare che si è certi che il riscatto in realtà sia una violazione di almeno cinque o sei leggi Italiane e Internazionali. In quel caso, l'atteggiamento cambia. E di molto.

La certezza viene immediatamente declassata a opinione, perché vuoi mica che ti piovano querele a destra e a manca?

È interessante osservare una cosa, un pattern che si ripete con degli eventi, direi, standard. Quando poni una persona di fronte alle proprie responsabilità, svanisce immediatamente il cameratismo. Non c'è più quella coesione molecolare che tiene saldamente compatti gli stronzi, a formare una enorme, fetida e orripilante montagna di merda. No: di fronte alla responsabilità penale il leviatano si sgretola.

Questo, probabilmente, potrebbe essere l'antidoto. Grideranno alla censura, alla morte del libero pensiero ma – in fin dei conti – sarebbe vero l'esatto opposto. In uno Stato democratico, di diritto, ciascuno è libero di manifestare ed esprimere una opinione lecita fino a quando, la stessa, rimane dubitativa. Le certezze vanno, invece, esaminate.

(Wir) Wer hoch steigt, der wird tief fallen.

Rammstein – Deutschland

"Perché era in quel posto?"

Anche in questo caso si apre il sipario per una simpatica dissonanza, anzi una doppia dissonanza. La prima, quella più palese, è rappresentata dall'assoluta incoerenza concettuale tra quanto richiesto e l'evergreen "Aiutiamoli a casa loro". Ecco, Silvia li stava davvero aiutando a casa loro.

La seconda dissonanza è leggermente più complessa. Ha un precedente storico non di poco conto: la strage degli Innocenti, dal Vangelo Secondo Matteo. Perché Erode vuole uccidere tutti i bambini e non semplicemente Gesù? Ovviamente, perché qualsiasi cambiamento socio-politico e, per certi versi, antropologico deve essere di tipo generazionale. Gli adulti sono ormai "condannati" ma, con i mezzi giusti, è possibile agire – sui bambini – di oggi per cambiare la società del domani.

Secondo voi, perché le dittature hanno così tanto a cuore la propaganda in età scolare?

È proprio questo il ruolo, fondamentale, di questi "comunisti". Quello di allontanare dal "peccato originale" i bambini e, finché si è in tempo, educarli. Allontanarli dai tagliagole, garantire un futuro migliore e, di ritorno, una maggiore stabilità a noi, leoni da tastiera, dei vari Continenti. I fenomeni di terrorismo, al momento, sono confinati in piccole celle. In un futuro, nemmeno troppo remoto, queste cellule cancerose potrebbero essere adottate e utilizzate su larga scala.

Qui, l'analfabeta, funzionale si ferma poiché il ragionamento implica una proiezione su diversi piani, teorici, concettuali e astratti. Perché ha comunque uno spazio temporale ghiotto per essere allo stesso tempo camerata (facente parte di una associazione concettuale) ma anche diverso (aggiungendo qualcosa di ovviamente strampalato al già delirante discorso).

Che poi, alla fine, una sola cosa – al momento – è importante. Bentornata!

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