Coronavirus

by | Feb 10, 2020 | Social, Società | 2 comments

Una cosa è certa: il villain di questo 2020 è il Coronavirus. La maggior parte dei servizi che passano sui principali TG, oppure la totalità dei post su Facebook, illustra con dovizia di particolari come potremmo essere sterminati da questa microscopica entità extrabiologica.

Il coronavirus. Foto scattata per la patente B (Blood).

È interessante pensare che una creatura, che nemmeno è dotata di vita propria, dalla dimensione di pochi micrometri potrebbe riuscire a fare ciò che nessun Bush, Kim Jong-Un oppure qualsiasi cantante neomelodico sia riuscito a fare in anni di attività.

Al momento sembra non esserci un vaccino capace di immunizzare un individuo rispetto al contagio dai Coronavirus. In realtà, io conosco una persona che, di certo, non sarebbe nemmeno sfiorata dal simpatico microbo: mia suocera.

Immagino già la scena: questo virus che entra nelle cellule che, per brevità, chiameremo cellule suocerali. Agglomerati biologici, cellule formate da lipidi, acqua, zuccheri e tanto odio. Lo immagino rendersi, repentinamente conto del luogo, fare un rapido briefing con gli altri virus ed esclamare "Oh cazzo! Dove siamo finiti? Cerchiamo di uscire prima possibile!".

Al tempo stesso immagino le cellule della suocera rimproverare il virus stesso di essere troppo magro: "Sicuro che non vuoi un po' di pasta al forno? Te ne incarto trecentocinquantachili". Ed immagino le cellule suocerali tentare di ri-arrangiare il pool intracellulare di elementi: "secondo me questi acidi nucleici starebbero meglio qui, qua puoi spostare un po' di enzimi, mentre lì ci sarà lo spazio per i sali minerali."

A quel punto, il coronavirus non ha che da scappar via. Piccolo problema: non essendo munito di flagelli non è capace di movimento proprio. Ed eccole, nuovamente, le cellule suocerali, pronte a rimarcare l'impossibilità di movimento con un secco, netto, acido e deciso: "alla tua età, vuol dire, non sei stato nemmeno capace di comprarti un flagello. Magari uno usato, a chilometro 0, con il quale puoi portare mia figlia in giro a fare shopping."

Poi, il colpo di grazia "Era meglio quel batterio di prima. Quel treponema della Sifilide. Distinto ed educato come mai nessuno"

Ora, non so voi, ma io mia suocera la donerei volentieri per
il progresso scientifico.

Il vecchio pazzo

Il vecchio pazzo

Un lungo rettilineo, tappezzato di fresco asfalto, separava due incroci. Era una strada a due corsie, una di quelle nelle quali le macchine sfrecciano nel tentativo di comprimere, se non annullare, il tempo. Ai lati della strada la vegetazione era brulla. D'estate...

La ragazza nell'ombra – 2

La ragazza nell'ombra – 2

Procedette per qualche metro, lasciandosi alle spalle la porta aperta. Raggiunse in pochi passi la finestra che fronteggiava l’entrata attraversando una stanza molto grande. Probabilmente era il salotto, o almeno così parve. Solo quando fu sufficientemente vicino alla...

La ragazza nell'ombra

La ragazza nell'ombra

«Arrivati!». Guardò l’autista come se fosse spaesato. Aveva passato tutto il tempo fissando quel tablet; i suoi occhi erano stanchi. Durante il tragitto utilizzò il tempo per leggere le recenti notizie e per rispondere alle email. Vedeva le notifiche su WhatsApp ma...

Cappuccino – parte quattro

Cappuccino – parte quattro

Il mattino dopo mi svegliai con un forte mal di testa. La luce trapassava le inermi tende con l’impavido obiettivo di riempire il luogo del mio riposo. Piccoli lembi di stoffa messi a protezione dalla veemenza del sole. Inutile dirlo: acquistate all’Ikea. Sentivo una...

Cappuccino – Parte tre

Cappuccino – Parte tre

[continua da qui] Mi svegliai, ovviamente rincoglionito. Per qualche secondo pensai di essere troppo in ritardo per andare al lavoro, fino a quando - impastato tra le coperte - trovai il mio cellulare. Al tatto mancava il pennino, ma tenendone sempre uno di riserva...

Grigio

Grigio

«Ti ascolto». La luce del grigio sole diventava ancora più soffocante in quella stanza quando, ogni sera, l’astro cercava riposo nascondendosi tra le colline. Nel tentativo di rendere meno anonima la loro casa, in quel quarto piano di uno sconosciuto condominio,...