
La corruzione genera l'abominio. La purezza del Leviatano è tale solo perché gli atomi che lo formano sono insiemi eterogenei di sostanza avariata.
Violenza, disturbo, menzogna, prevaricazione. E poi, ancora, soprusi, coercizione, tirannia… tutti ingredienti che amalgamano quel complesso impasto che, al tempo stesso, diviene corrotto e corruttore.
Non esisterebbe il male se esso stesso non fosse formato da quei filamenti lerci.
È come un radicale libero. Che rompe i legami, che ottenebra lo stato fondamentale dell'Essere. La corruzione brama il male perché è con esso che si rafforza.
È abile. Si camuffa, si traveste e si mimetizza. Guadagna la fiducia e anestetizza qualsiasi sentimento e ogni capacità critica. Difendersi dall'Untore è una tra le opere più difficili che un essere umano possa fare. Il buono si affida al corrotto esattamente come un neonato si lascia cullare dalla madre. La parola del corrotto placa i pianti e, invero, rassicura i tormenti dell'anima.
Il corrotto è avido nel suo egoismo. Vuole a sé degli adepti da controllare. La loro volontà è la linfa vitale dal quale esso si nutre per aumentare la percezione di sé. Essi stessi diventano duali nella loro stessa natura ed iniziano a calpestare il medesimo terreno, confinato solo dalle leggi imposte dal branco.
L'associativismo è il timbro con il quale le anime perse sono marchiate. I bari si ritrovano di fronte ad un tavolo da gioco. I fedifraghi condividono le loro "gesta" utilizzando un patos degno di una tragedia. Gli assassini corroborano un codice di fratellanza.
Gonfaloni, stemmi e glifi donano un senso di sicurezza agli adepti. Tutti sanno di far parte della famiglia e di poter contare sull'abbraccio artefatto di una qualsiasi matrigna. Esattamente come avverrebbe all'interno di un fast food, di un motel o dentro un bordello: quel qualcosa è sempre disponibile.
La corruzione è l'inverso delle forze elettromagnetiche: gli opposti si allontanano e gli uguali si attraggono. La nucleazione è un effetto quasi mistico. Persone totalmente diverse che si associano formando un tessuto. Ruvido e disomogeneo. A volte una cellula tenta di fuggire da questo cancro morale, ma viene subito intontita dal canto delle Sirene, operanti da sentinelle, e immediatamente fagogitata. Il gruppo deve permanere nello stato di massima coesione.
Ma la corruzione può essere labile e forse lo è intrinsecamente per definizione. L'impalco della menzogna crolla di fronte allo sguardo rigido della razionalità. La corruzione ha bisogno di tempo per essere smascherata; necessita di pazienza e di sangue freddo. Richiede la capacità di congelare le emozioni, attraverso la vanificazione sia delle endorfine sia delle catacolamine.
Ed il tempo, in questa enorme equazione priva di senso alcuno, è un valore con potenza esponenziale.