Confesso di essere intimamente affascinato dal complesso sistema che bilancia le personalità ed i comportamenti, manifesti o apparenti, delle persone che – in un modo o in un altro – mi sono vicine. Osservo, le loro azioni, in una sorta di analisi etologica informatica.
In tutti questi anni di cazzeggio, devo dire, che non sono riuscito a comprendere una cosa che ricorre in molte delle "stereotipate" azioni compiute su questo social network.
Mi riferisco alla rimozione degli amici, virtuali o reali.
La famosa "pulizia contatti".

Doveroso preambolo: molte cose hanno un inizio e una fine. Una vacanza, la nutella, un film e persino il tunnel della Gelmini.
Prima o poi, quasi certamente, anche Beautiful finirà. Probabilmente quando – anche per partenogenesi – Ridge riuscirà a auto-riprodursi attraverso qualche forma di onanismo.
Non mi stupisce il fatto che un'amicizia possa finire. Parimerito, non trovo scandaloso che un'amicizia virtuale, confinata nel favoloso mondo fatto da mipiace, titaggo, titrombo possa finire. Credo sia del tutto normale voler allontanare un utente/amico/amico virtuale dal nostro mondo virtuale.
Normale, appunto.
Quello che non capisco è quanto avviene immediatamente prima e subito dopo.
Mi riferisco, in prima istanza, all'immancabile post, anch'esso stereotipato, sulla falsa riga del "Pulizia degli amici in corso". Qual è il suo scopo? Me lo sono sempre chiesto. Le spiegazioni che, limitatamente alla capacità di elaborare del mio cervello e cervelletto (che blah blah blah, telencefalo cosa cervelletto come, ormai lo sapete), posso autofornirmi sono le seguenti:
- È un modo sociale per rafforzare il legame con chi non è stato epurato dalla lista di amici. Quindi scatta quel meccanismo di autoappagamento, con relativo rilascio di endorfine, che sfocia in un pensiero simile a questo: "Per fortuna, Faber ha fatto pulizia e io non sono stato segato. Grazie a Dio! È un grande Faber, lo stimo, quasi quasi gli farei mipiaciare e titrombare mia sorella".
- È un modo psicologico per mettere sotto scacco con il potenziale bacino di amici. Come se leggendo, potessi pensare "ODDIO! Mi sento male, sto per svenire. E se, scorrendo la lista, cliccasse su 'rimuovi dagli amici' e mi togliesse dalla sua vita virtuale? Speriamo che non succeda, non posso perdere Faber, non ancora. Non ha mai mipiciato e mitrombato mia sorella".
In ambedue i casi, le spiegazioni non sono sovrapponibili a un normale rapporto di amicizia. Comunque, risulta chiaro e pacifico che è meglio non avere una sorella.
Inoltre, se una persona necessitasse di fare pulizia degli amici vuol dire che ha accettato richieste, oppure le ha inoltrate, in quantità tale da far dubitare della sua capacità di valutare il genere umano, nelle sue singole rappresentanze. A tal proposito, devo dire che adotto con successo "la regola del due", infatti ho rimosso tre o quattro persone in oltre cinque anni di FB.
Una di queste, per ovvie ragioni, era mia sorella.
In seconda istanza, non comprendo il voler ostentare l'azione in termini postumi rispetto all'epurazione. Anche in questo caso leggo spesso post simili a "Non c'è spazio per te, mi ero illuso/a ma ti sei comportato/a troppo male nei miei confronti. Voglio che su FB rimanga chi mi vuole bene e non dei luridi approfittatori e arrivisti come te. Addio".
Domanda: ma se l'hai appena bloccato come cazzo pensi che ti legga? Anche in questo caso la mia fervida immaginazione mi fornisce la risposta:
– Salve sono Mark, la contatto per dirle che Luigi l'ha appena bloccata.
– Nooooooo, e ora chisitromba mia sorella?
– Beh, però ha diritto all'ultimo desiderio. Mi vuol dire, gentilmente, qual è?
– Voglio vedere, pur da bloccato, il suo ultimo post.
– Certo: non c'è spazio blah blah blah illuso blah blah blah vuole bene addio"
– Click (onomatopeica).
Oppure, in una sorta di rete "peer-to-peer" ritiene plausibile l'opzione secondo la quale questo messaggio, attraverso amici di amici, possa giungere all'epurato.
In questo caso sei un coglione e, ti prego, rimuovimi dagli amici.